In Piemonte crescono solare, eolico, biomasse e mini-idroelettrico. Oggi in edicola il rapporto Piemonte in allegato con Il Sole 24 Ore
Energie rinnovabili e riduzione dei consumi: in Piemonte sempre più imprese investono per tagliare i costi delle bollette e limitare l'inquinamento. Un trend che giova all'ambiente, ma che può anche costituire una delle chiavi per rilanciare l'economia della regione nel suo complesso.
Stando al Gestore servizi elettrici (Gse), al 16 novembre 2009 il Piemonte risulta la quarta regione in Italia per capacità fotovoltaica, con circa 4.400 impianti e 55 Mw di potenza installata. Ancor più sviluppato il comparto idrico che, con 486 centrali, vede la regione al terzo posto in Italia con 2.435 Mw di potenza efficiente lorda a fine 2008; altri 3.169 Mw derivano dagli impianti a biomasse. «Il Piemonte – commenta Fabrizio Tomada, direttore relazioni istituzionali del Gse – sta investendo nell'insediamento di nuovi impianti di energia rinnovabile, nonché di aziende che producono sistemi e componenti dedicati. Tali attività sono finalizzate a creare una filiera completa nel settore, favorendo una riconversione attiva di parte del tessuto industriale locale e stimolando attività di R&S».
Di parere simile anche Ermanno Maritano, vicesegretario generale di Confindustria Piemonte: «Nell'ultimo anno e mezzo il sistema Confindustria Piemonte è stato contattato da circa 1.500 imprese interessate ad approfondire le tematiche delle green energy. Nel 2008 la Regione ha emesso un bando da 100 milioni di euro per finanziare investimenti aziendali in impianti energetici ad alta efficienza, cui hanno risposto oltre 400 imprese. Un successo inaspettato in tempi di crisi, che dimostra come le aziende investano ancora in green economy per superare le difficoltà contingenti». Altre opportunità derivano dal ricorso ai consorzi energetici: «Nel corso di dieci anni – dice Marco Mainini, segretario del Consorzio San Giulio di Novara – abbiamo consentito alle cento aziende aderenti di risparmiare 50 milioni di euro in spese energetiche. E negli ultimi 2 anni circa 15 imprese ci hanno chiesto di effettuare degli energy audit per capire come investire in misure di efficienza energetica». Secondo Giovanni Fracastoro, energy manager del Politecnico di Torino, «l'impiego di energie rinnovabili è ancora contenuto rispetto ai consumi totali delle industrie. Per l'economia piemontese è più importante il risparmio energetico e la riconversione verso la produzione di componenti e impiantistica verde».
Non mancano gli esempi concreti di impianti verdi a uso industriale: il gruppo Ferrero, attraverso la controllata Energhe, ha avviato un fotovoltaic lab per studiare e applicare le tecnologie solari, anche senza il supporto di incentivi. Realizzato anche un impianto fotovoltaico tradizionale da 250 kw in collaborazione con Albasolar e due installazioni solari per l'asilo dei dipendenti e gli impianti sportivi, oltre ad altri interventi di miglioramento energetico. È inoltre attivo un impianto a cogenerazione a ciclo combinato gas/vapore che consente di risparmiare 23mila tonnellate equivalenti di petrolio l'anno. Da Ferrero Energhe riassumono così le ragioni di questi investimenti: «Avere un impatto ambientale ottimizzato, utilizzare al meglio le risorse produttive, rendersi indipendenti dai salti imprevisti dei costi delle materie prime». Massimo Magagni, presidente di Albasolar, ritiene che le Pmi nel settore dei servizi possano già «raggiungere l'obiettivo del 100% di autonomia energetica con investimenti ammortizzabili nel giro di circa dieci anni».
Il lanificio Zegna realizzerà a breve nella regione due centrali idroelettriche da 8 Mw, destinate ad «abbattere gli alti costi dell'energia in Italia». Il gruppo Caleffi ha costruito nel 2008 il centro ricerche sulle energie rinnovabili «Cuborosso»: l'edificio è alimentato da impianti fotovoltaici, di riscaldamento solare termico, e da pompe di calore. L'azienda Asja Rivoli ha installato un impianto fotovoltaico da 21 kw e 8 microturbine eoliche per l'autoconsumo energetico.